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ROMA – Un nuovo contratto per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale nei settori della comunicazione e dell’informazione periodica locale e on line e nazionale no profit. A sottoscriverlo sono state l’Uspi, ovvero l’Unione Stampa Periodica Italiana, fondata nel 1953, che riunisce mille editori di 3mila testate periodiche e on line, e la Cisal, la Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, costituita nel 1957, che con 1 milione 700mila iscritti è la più importante organizzazione sindacale autonoma d’Italia.
Il protocollo d’intesa, firmato nella sede nazionale della Cisal, al numero 1 di Salita San Nicola da Tolentino, a Roma, disciplina i rapporti di lavoro subordinato instaurati nei settori della comunicazione e dell’informazione nel rispetto dell’art. 21 della Costituzione, dell’art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Legge 3 febbraio 1963, n. 69 (“Ordinamento della professione di giornalista”).
A firmare il contratto sono stati, per l’Uspi, il segretario generale Francesco Saverio Vetere, il vice segretario Sara Cipriani e il vice presidente Luca Lani, per la Cisal il segretario generale Francesco Cavallaro, il segretario confederale Fulvio De Gregorio e il segretario generale di Cisal Terziario Vincenzo Caratelli.
Il contratto nasce dall’esigenza di garantire sostenibilità e sviluppo ad un settore messo a dura prova dalla crisi economica e sanitaria – la pandemia da Coronavirus non molla la presa – nella quale aziende e lavoratori devono essere messi nelle condizioni di assicurare un servizio essenziale per i cittadini, qual è appunto il diritto di essere informati da operatori dell’informazione e della comunicazione adeguatamente tutelati contrattualmente e professionalmente.
Il contratto Uspi-Cisal, oltre a riconoscere al settore significativi aumenti retributivi e contributivi, estende diritti e tutele, ma soprattutto introduce importanti elementi di novità finora mai riconosciuti da alcun contratto nazionale di lavoro per il settore di riferimento.
CCNL USPI -CISAL
Cinque le qualifiche professionali: praticante, collaboratore redazionale, corrispondente, redattore con meno e con più di 24 mesi di attività lavorativa, e coordinatore. Per il settore dell’on line, naturalmente, il contratto si applica anche alle nuove figure professionali da tempo presenti nelle piattaforme digitali e multimediali: community manager, web deloveper, web designer, web editor, web imagine editor, videomaker, social media manager.

Ai giornalisti contrattualizzati Uspi-Cisal i contributi previdenziali verranno versati alla Gestione Principale dell’Inpgi, mentre quelli assistenziali ad un fondo che le parti provvederanno ad individuare per garantire ai dipendenti la migliore copertura sanitaria integrativa.
Uspi e Cisal hanno, inoltre, condiviso l’importanza, specialmente con le attuali modeste prospettive della previdenza tradizionale, di garantire ai lavoratori anche un ulteriore contributo dell’1% della retribuzione mensile da destinare alla previdenza complementare. Previsti, tra l’altro, due giorni di permesso straordinario, anche frazionabili in mezze giornate, per l’aggiornamento professionale e l’acquisizione dei crediti formativi.
CCNL USPI - CISAL
I minimi contrattuali sono compresi tra i 1310 euro del praticante e i 1670 euro lordi al mese del coordinatore più tredicesima mensilità e 7 scatti biennali pari al 3% del minimo tabellare. Le retribuzioni dei collaboratori variano, invece, dal numero di collaborazioni (almeno 2, 4 o 8 a mese), rispettivamente 130, 250 e 500 euro, mentre i minimi dei corrispondenti dai 300 euro nei comuni fino a 30mila abitanti ai 730 euro nelle regioni e nelle città metropolitane.
Infine, l’Uspi ha sottoscritto con Cisal, Cisal Terziario, Anpit, Cidec, Confimprenditori, Unica e Cui, un protocollo d’intesa per l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro per dirigenti, quadri, impiegati e operai del “Terziario Avanzato”. Ritenendone l’applicazione «particolarmente adatta all’editoria», l’Uspi intende, così, garantire tutte le figure professionali non giornalistiche del mondo dell’informazione e della comunicazione.
«Insomma – sottolineano Francesco Cavallaro e Francesco Saverio Vetere – un fondamentale passo in avanti a sostegno di un settore che merita di essere non solo salvaguardato, ma incoraggiato e valorizzato da norme e tutele finalizzate a garantire sostenibilità alle aziende e dignità ai lavoratori». (FONTE: giornalistitalia.it)