Tag Archives: Cisal

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Avviate le trattative per il rinnovo del Ccnl tra Aeranti-Corallo e Cisal

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(18 gennaio 2023)   Aeranti-Corallo, Cisal e Cisal Terziario hanno avviato le trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i lavoratori delle imprese radiofoniche e televisive in ambito locale, syndications, agenzie di informazione radiotelevisiva, imprese radiofoniche e televisive satellitari e via internet. Tale CCNL si applica a tutti i lavoratori di tali imprese ad eccezione dei giornalisti.

Al riguardo, il Coordinatore Aeranti-Corallo Marco Rossignoli e il Segretario Generale di Cisal Terziario Vincenzo Caratelli hanno dichiarato che è intendimento delle parti pervenire al rinnovo del contratto collettivo tenendo conto di tutti gli ultimi interventi normativi in materia di lavoro.


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Oggi nuovo incontro con le parti sociali, Inail e struttura Commissariale per l’emergenza Covid

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L’intervento della delegazione Cisal composta dai segretari confederali Massimo Blasi e Davide Velardi

Nell’incontro di oggi che ha fatto seguito alla riunione dello scorso 4 marzo 2021 la Cisal, rappresentata dai segretari confederali, Massimo Blasi e Davide Velardi, ha confermato la propria disponibilità a favorire con ogni mezzo la campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, ritenendo che addivenire alla firma di un protocollo nazionale tra il Governo e la parti sociali al riguardo sarebbe uno strumento utilissimo, al pari di un aggiornamento del protocollo generale sottoscritto l’anno scorso, auspicando, in tal senso, che venga ricondotta ad unità la frammentaria attività posta in essere in materia dalle Regioni.

Il protocollo, e in generale tutti gli accordi che si andranno a fare nei luoghi di lavoro per la gestione della campagna vaccinale – hanno sottolineato Blasi e Velardi durante la riunione con i ministri del lavoro Orlando e della Salute Speranza – hanno lo scopo di rafforzare le norme a tutela della salute dei lavoratori già previste da leggi e contratti e non indebolirle. Per la Cisal è paradossale ad esempio che si possa pensare di attuare le campagne vaccinali senza coinvolgere i Rappresentati dei Lavoratori per la Sicurezza.

La delegazione Cisal ha sottolineato l’importanza di disciplinare il giorno in cui il lavoratore si sottopone alla vaccinazione e le giornate immediatamente successive visto che in numerosi casi si riscontrano disturbi alla salute come effetti collaterali. La Cisal ha poi rimarcato che la vaccinazione nei luoghi di lavoro dovrà esser riservata solo ai lavoratori e non ai familiari rispettando il il principio della volontarietà a meno che non intervenga una legge ad imporre l’obbligo di vaccinazione.

Nel conforto odierno evidenziata, altresì, l’importanza di dare adeguata regolamentazione al ‘consenso informato’, anche a seguito delle più recenti polemiche a cui abbiamo assistito circa la sicurezza dei vaccini.

In conclusione Blasi e Velardi hanno posto una riflessione legata all’attuale scarsità di vaccini chiedendo, qualora permanesse questa carenza, quante e quali siano le possibilità concrete di dare seguito a questi piani vaccinali e quale il criterio da seguire dopo le dichiarazioni delle ultime ore del  Presidente del Consiglio, Mario Draghi, il quale, di fatto, ha frenato sulla possibilità di mantenere categorie prioritarie, procedendo con  la scansione delle somministrazioni solo in base al criterio delle classi di età? Per la Cisal – hanno concluso Blasi e Velardi – se si entra a vaccinare in un’azienda devono essere vaccinati tutti quelli ci stanno a prescindere dall’età, altrimenti si vanifica tutto.


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Nasce il contratto Uspi – Cisal

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CISALROMA – Un nuovo contratto per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale nei settori della comunicazione e dell’informazione periodica locale e on line e nazionale no profit. A sottoscriverlo sono state l’Uspi, ovvero l’Unione Stampa Periodica Italiana, fondata nel 1953, che riunisce mille editori di 3mila testate periodiche e on line, e la Cisal, la Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, costituita nel 1957, che con 1 milione 700mila iscritti è la più importante organizzazione sindacale autonoma d’Italia.

Il protocollo d’intesa, firmato nella sede nazionale della Cisal, al numero 1 di Salita San Nicola da Tolentino, a Roma, disciplina i rapporti di lavoro subordinato instaurati nei settori della comunicazione e dell’informazione nel rispetto dell’art. 21 della Costituzione, dell’art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Legge 3 febbraio 1963, n. 69 (“Ordinamento della professione di giornalista”).
A firmare il contratto sono stati, per l’Uspi, il segretario generale Francesco Saverio Vetere, il vice segretario Sara Cipriani e il vice presidente Luca Lani, per la Cisal il segretario generale Francesco Cavallaro, il segretario confederale Fulvio De Gregorio e il segretario generale di Cisal Terziario Vincenzo Caratelli.

Il contratto nasce dall’esigenza di garantire sostenibilità e sviluppo ad un settore messo a dura prova dalla crisi economica e sanitaria – la pandemia da Coronavirus non molla la presa – nella quale aziende e lavoratori devono essere messi nelle condizioni di assicurare un servizio essenziale per i cittadini, qual è appunto il diritto di essere informati da operatori dell’informazione e della comunicazione adeguatamente tutelati contrattualmente e professionalmente.
Il contratto Uspi-Cisal, oltre a riconoscere al settore significativi aumenti retributivi e contributivi, estende diritti e tutele, ma soprattutto introduce importanti elementi di novità finora mai riconosciuti da alcun contratto nazionale di lavoro per il settore di riferimento.

CCNL USPI -CISAL
Cinque le qualifiche professionali: praticante, collaboratore redazionale, corrispondente, redattore con meno e con più di 24 mesi di attività lavorativa, e coordinatore. Per il settore dell’on line, naturalmente, il contratto si applica anche alle nuove figure professionali da tempo presenti nelle piattaforme digitali e multimediali: community manager, web deloveper, web designer, web editor, web imagine editor, videomaker, social media manager.



Ai giornalisti contrattualizzati Uspi-Cisal i contributi previdenziali verranno versati alla Gestione Principale dell’Inpgi, mentre quelli assistenziali ad un fondo che le parti provvederanno ad individuare per garantire ai dipendenti la migliore copertura sanitaria integrativa.
Uspi e Cisal hanno, inoltre, condiviso l’importanza, specialmente con le attuali modeste prospettive della previdenza tradizionale, di garantire ai lavoratori anche un ulteriore contributo dell’1% della retribuzione mensile da destinare alla previdenza complementare. Previsti, tra l’altro, due giorni di permesso straordinario, anche frazionabili in mezze giornate, per l’aggiornamento professionale e l’acquisizione dei crediti formativi.

CCNL USPI - CISAL
I minimi contrattuali sono compresi tra i 1310 euro del praticante e i 1670 euro lordi al mese del coordinatore più tredicesima mensilità e 7 scatti biennali pari al 3% del minimo tabellare. Le retribuzioni dei collaboratori variano, invece, dal numero di collaborazioni (almeno 2, 4 o 8 a mese), rispettivamente 130, 250 e 500 euro, mentre i minimi dei corrispondenti dai 300 euro nei comuni fino a 30mila abitanti ai 730 euro nelle regioni e nelle città metropolitane.

Infine, l’Uspi ha sottoscritto con Cisal, Cisal Terziario, Anpit, Cidec, Confimprenditori, Unica e Cui, un protocollo d’intesa per l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro per dirigenti, quadri, impiegati e operai del “Terziario Avanzato”. Ritenendone l’applicazione «particolarmente adatta all’editoria», l’Uspi intende, così, garantire tutte le figure professionali non giornalistiche del mondo dell’informazione e della comunicazione.
«Insomma – sottolineano Francesco Cavallaro e Francesco Saverio Vetere – un fondamentale passo in avanti a sostegno di un settore che merita di essere non solo salvaguardato, ma incoraggiato e valorizzato da norme e tutele finalizzate a garantire sostenibilità alle aziende e dignità ai lavoratori». (FONTE: giornalistitalia.it)


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Dl Maggio, confronto con il Governo: “Agire su sburocratizzazione e tempestività”

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Le determinazioni del Segretario Generale (CISAL), Francesco Cavallaro, dopo la riunione in videoconferenza con il Premier Conte ed i ministri Gualtieri, Catalfo e Patuanelli

“Ieri sera il Premier Conte ha detto che il Dl maggio è comunque un punto di ri-partenza attraverso cui possiamo disegnare una nuova Italia. Noi abbiamo aggiunto che vediamo un Paese completamente e profondamente diverso dopo l’emergenza Coronavirus che per la Cisal può ripartire, appunto, solo attraverso il lavoro. Quello portato avanti nonostante la paura di contrarre il Covid-19, il lavoro perso che dovrà essere ritrovato, quello precario che dovrà essere stabilizzato, quello ‘nero’ che dovrà emergere. Un lavoro con nuovi diritti. Con una burocrazia più snella che possa accelerare gli investimenti per sicurezza e qualità, potenziare la Sanità, semplificare la nostra Pubblica amministrazione, rinnovare i contratti, incentivare lo smartworking, rilanciare i trasporti e il turismo, riorganizzare scuola, Inps e Inail, sostenere i lavoratori autonomi, garantire un futuro ai tirocinanti, agli operatori dello spettacolo”. Così il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commenta il confronto sul Dl Maggio, avvenuto in videoconferenza, a cui erano presenti, oltre al Presidente del Consiglio Conte, anche i Ministri Gualtieri, Catalfo e Patuanelli. Cavallaro ha ribadito le principali urgenze da affrontare in questo drammatico momento: dalla necessità di supportare i lavoratori e le famiglie attraverso le misure di sostegno al reddito, a quella di semplificare le relative procedure amministrative. Oltre alla proroga degli interventi per cassa integrazione, ampliamento bonus, estensione del regime dei congedi per esigenze familiari, diffusione del lavoro agile come forma ordinaria della prestazione, soprattutto nell’ambito della PA, si è rimarcata la grave situazione che si sta determinando nel settore dei Trasporti, per il quale le misure annunciate non appaiono sufficienti e si è invitato ad una loro riconsiderazione. Superata questa prima fase, tuttavia, serve uno straordinario programma di rilancio della nostra economia, da perseguire attraverso la realizzazione di opere pubbliche, lo sblocco dei fondi comunitari e nazionali disponibili, e il sostegno alle imprese. Si è ribadita, inoltre, la necessità di una semplificazione della nostra PA, da perseguire attraverso una riduzione dei livelli amministrativi evitando una frammentazione delle competenze che genera solo inefficienze; serve, soprattutto, una semplificazione delle procedure nell’interesse primario dei cittadini e delle imprese. In tale contesto dovrà essere riconsiderato e meglio valorizzato il ruolo dei lavoratori del pubblico impiego: in questa fase si è capito quanto sia importante rivedere alcune scelte fatte negli ultimi anni, non solo nella Sanità come drammaticamente emerso, ma anche nell’organizzazione del sistema scolastico, di importanti Enti quali INPS e INAIL, dei Comuni e degli Enti locali in genere. “E’ questo in sintesi quello che abbiamo chiesto al Governo. Insieme a coraggio e tempestività. Il tempo perso è già troppo ma siamo fiduciosi, proprio alla luce del confronto di ieri in cui il Governo ha mostrato aperture in termini di coinvolgimento di tutte le parti sociali per rilanciare il nostro Paese”.

Fonte: cisal.org


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CISAL

CISAL: lavoro, Cavallaro: sopprimere subito l’Ispettorato Nazionale del Lavoro

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Roma, 21 giugno 2018 – “L’Ispettorato Nazionale del Lavoro è ente non solo inutile, ma estremamente dannoso. Dannoso in termini di minore tutela dei lavoratori dal punto di vista previdenziale, normativo e di sicurezza sul posto di lavoro, e in termini di minori entrate per lo Stato. Mantenerlo in vita significa alimentare un carrozzone che non si capisce a chi e a cosa serva”.

E’ quanto dichiara il Segretario Generale della CISAL, Francesco Cavallaro, a proposito dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che la Confederazione ha osteggiato con forza fin dalla nascita.

“Già nel 2015 – ricorda Cavallaro –  la CISAL era scesa in campo contro la creazione dell’INL, in cui il Governo, con l’alibi della semplificazione e la logica della superficialità, aveva deciso di fare confluire i servizi ispettivi di Ministero del Lavoro, Inps e Inail. Oggi – continua il Segretario – sono ormai conclamati l’inconsistenza della sua ragion d’essere e i danni gravissimi che la sua istituzione ha arrecato al mondo del Lavoro. Si è trattato di un esperimento fallimentare, cui porre termine al più presto”.

“Il Governo – conclude Cavallaro – deve procedere con la massima urgenza alla sua soppressione e dislocare competenze e risorse su Inps e Inail, che sullo stesso fronte hanno sempre dimostrato di operare in maniera efficace”.

Fonte: cisal.org


Comunicazioni

Il giorno 29 agosto 2023, presso la sede dell’Ente Bilaterale En.Bi.C., in Via Cristoforo Colombo n. 115 – 00147 -Roma, si sono incontrate le seguenti Parti: – ANPIT – Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario, rappresentata dal Presidente Federico Iadicicco; – CONFIMPRENDITORI – Associazione Nazionale Imprenditori e Liberi Professionisti, rappresentata dalPresidente Stefano Ruvolo; – [leggi tutto...]

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Ricomprese 40 professionalità specifiche e 106 profili [leggi tutto...]

Rinnovato il Ccnl per i dipendenti degli amministratori [leggi tutto...]

La Cisal, rappresentata dal segretario confederale Davide Velardi e dal segretario generale di Cisal Terziario Vincenzo Caratelli, ha chiesto, per i lavoratori destinatari dei trattamenti di integrazione salariale Covid-19, un aumento cospicuo della percentuale erogata in anticipo dall’Inps. Ecco tutti i punti trattati durante la riunione con il ministro Orlando Nel nuovo incontro con il ministro [leggi tutto...]

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