Contrattazione Cisal (15-12-2017)
La contrattazione Cisal privilegia il ruolo degli Enti Bilaterali non solo in materia sanitaria
ENBIC, ENBIF, ENBIMS e Health Italia insieme per il Welfare Aziendale
La contrattazione Cisal privilegia il ruolo degli Enti Bilaterali non solo in materia sanitaria
ENBIC, ENBIF, ENBIMS e Health Italia insieme per il Welfare Aziendale
Il Sole 24 Ore – 16-11-17
La Cisal, Confederazione, Italiana, Sindacati, Autonomi, Lavoratori, nella persona del Segretario generale, Francesco Cavallaro è stata designata nel Cnel in qualità di organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa.
LEGGI TUTTO ITALIA OGGI DEL 19 SETTEMBRE 2017Fonte: Cisal.org
Esuberi Carlson Wagonlit, per la CISAL urgente conoscere
il piano di riorganizzazione
Esuberi Carlson Wagonlit, per la CISAL
urgente conoscere il piano di riorganizzazione
La CISAL e CISAL Terziario sollecitano l’Azienda a un confronto sul merito del processo organizzativo per trovare soluzioni condivise a tutela dell’occupazione e della professionalità italiana. Anche il Governo si impegni affinché la aziende che ottengono commesse italiane non utilizzino lavoratori in siti esteri
Roma, 6 marzo 2017 – Non accennano a diminuire le preoccupazioni della CISAL per il futuro dei dipendenti della Carlson Wagonlit Travel, multinazionale leader nella gestione di viaggi d’affari, meeting ed eventi, che in Italia conta circa 750 dipendenti.
Impegnata al terzo tavolo di confronto con l’Azienda, la CISAL ha ribadito la necessità di essere resa al più presto partecipe delle scelte legate all’annunciato piano di riorganizzazione della CWT. La multinazionale, che lo scorso luglio aveva dichiarato dai 30 ai 50 potenziali esuberi nel comparto Travel Services in Italia, non ha ancora reso noti i dettagli della riorganizzazione che si dovrebbe avviare entro il 2017 e, pur dichiarandosi aperta a soluzioni condivise con il sindacato che contribuiscano a evitare procedure di licenziamento collettivo, non ha offerto elementi concreti su cui costruire un percorso che scongiuri ristrutturazioni di personale.
Cavallaro (CISAL): “Lotta alla pressione e all’evasione fiscale e contributiva per ridare fiducia al mondo del lavoro e rimettere in moto il Paese”
Salerno, 28 gennaio 2017 – «Un Pil 2016 ancorato allo zero virgola, un deficit (sia pure autorizzato dalla UE) e un debito pubblico in aumento, una spesa pubblica fuori controllo (che fine ha fatto la spending review?), una pressione fiscale solo formalmente ritoccata e, infine, la spada di Damocle delle cosiddette clausole di salvaguardia (aumento dell’Iva), ancora lì a dimostrare l’incertezza e la precarietà dei nostri conti pubblici». È impietoso il quadro generale del Paese illustrato dal Segretario Generale della CISAL, Francesco Cavallaro, nella sua relazione al Consiglio nazionale della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, riunito al Grand Hotel Salerno della città campana: «Nulla di rassicurante, purtroppo, a cominciare dal lavoro che non c’è, mentre la disoccupazione, specie dei giovani e delle donne, soprattutto nel Mezzogiorno, continua ad essere drammatica».
In materia di “equità previdenziale”, ha ricordato Cavallaro, chiara la ricetta della CISAL: «reale e definitiva separazione tra previdenza ed assistenza affinché le prestazioni di natura assistenziale (ovvero non coperte da versamenti contributivi) siano a totale carico della solidarietà generale (fisco); ripristino, sia pure graduale, di un sistema di aggancio delle pensioni all’andamento delle retribuzioni dei lavoratori attivi; eliminazione di ogni disparità di trattamento fiscale sulle prestazioni dei Fondi complementari pubblici rispetto a quelle dei Fondi privati, con contestuale recupero del danno provocato ai lavoratori pubblici dal colpevole ritardo del legislatore (1996-2012) per il mancato esercizio della delega; studio, nell’ambito dell’auspicata riforma fiscale, di una diversa tassazione del redditi da pensione».
E parlando della “Non Riforma Fiscale”, Cavallaro ha puntato l’indice su «un Paese che sopporta da troppo tempo uno dei fenomeni più odiosi per una società democratica fondata sul lavoro: l’evasione fiscale e contributiva. Circa un terzo della ricchezza prodotta (circa 570 miliardi) annualmente sfugge, infatti, ad ogni tipo di imposta sottraendo all’erario, dai 130 ai 170 miliardi di euro che potrebbero essere, invece, impiegati a sostegno delle Riforme (a partire da quella fiscale) per uscire dal tunnel ed imboccare finalmente la strada della crescita, dello sviluppo e quindi dell’occupazione e del lavoro». continua…
(Fonte: Fialp Cisal)